
Agenda ONU 2030 - Che cos'è e a cosa serve
Cosmesi sostenibile 04 marzo 2025
Cos’è l’agenda 2030 in poche parole?
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è stata adottata il 25 settembre 2015 con la Risoluzione ONU 70/1 ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2016. Comprende 17 Obiettivi (SDGs) e 169 target condivisi da tutti gli Stati membri.
È una cornice d’azione comune per promuovere sviluppo economico, sociale e ambientale in modo equo e inclusivo, facendo lavorare insieme governi, imprese e società civile. L’idea chiave è “non lasciare indietro nessuno”: il progresso deve valere per tutte e tutti, non solo per chi parte avvantaggiato.
L’Agenda 2030 raccoglie l’eredità di Rio+20 (2012) e del documento di esito “The Future We Want”, a sua volta in continuità con Stoccolma 1972 e Rio 1992.
I 17 Obiettivi
L'agenda ONU 2030 definisce 17 obiettivi e 169 traguardi da raggiungere per rendere sostenibile lo sviluppo nel periodo compreso fra il 2016 e il 2030. I 17 SDG sono (ISTAT, punto nazionale per il monitoraggio):
- Sconfiggere la povertà
- Sconfiggere la fame
- Salute e benessere
- Istruzione di qualità
- Parità di genere
- Acqua pulita e servizi igienico-sanitari
- Energia pulita e accessibile
- Lavoro dignitoso e crescita economica
- Imprese, innovazione, infrastrutture
- Ridurre le diseguaglianze
- Città e comunità sostenibili
- Consumo e produzione responsabili
- Lotta contro il cambiamento climatico
- Vita sott’acqua
- Vita sulla terra
- Pace, Giustizia e Istituzioni solide
- Partnership per gli obiettivi
Alcuni dati chiave
- Povertà estrema: nel 2024 circa 10,3% della popolazione mondiale; nowcast 2025: 10,1%. In termini assoluti, “quasi 700 milioni” di persone vivono con meno di 2,15 $/die. Il calo post-pandemia è lento.
- Fame: nel 2024 tra 638 e 720 milioni di persone (≈ 7,8–8,8%) hanno sofferto la fame (stima SOFI 2025). Siamo ancora sopra ai livelli pre-COVID.
- Mortalità <5 anni: 4,8 milioni di decessi nel 2023; il tasso si è dimezzato dal 2000, ma la traiettoria non è ancora sufficiente per il 2030.
- Città (SDG 11): le città occupano ~3% della superficie terrestre ma sono responsabili di 60–80% dei consumi energetici e di ~75% delle emissioni di CO₂.
Nota: i dati vengono aggiornati periodicamente da ONU/FAO/UNICEF/WFP/WHO e dalla Banca Mondiale; per l’Italia il referente è ISTAT, che pubblica report e indicatori SDGs.
Perché interessa a chi fa (e usa) skincare
L’Agenda 2030 dialoga con temi concreti del beauty quotidiano:
- SDG 3 – Salute e benessere: prodotti sicuri, claim corretti, prevenzione (es. fotoprotezione).
- SDG 6 – Acqua pulita e servizi igienico-sanitari: uso responsabile dell’acqua lungo il ciclo di vita del prodotto.
- SDG 8–9 – Lavoro dignitoso, Innovazione e infrastrutture: filiere tracciabili, R&S su processi più efficienti.
- SDG 12 – Consumo e produzione responsabili: packaging, ricariche, riduzione sprechi, educazione all’uso consapevole.
- SDG 13–14–15 – Clima, Vita sott’acqua e sulla terra: ingredienti e imballaggi con minori impatti, tutela degli ecosistemi.
- SDG 17 – Partnership: collaborazione tra brand, fornitori, retailer e consumatori per risultati misurabili.
Conclusione
L’Agenda 2030 chiama in causa tuttə: istituzioni, imprese e persone. Come consumatori possiamo contribuire con scelte informate e responsabili (dai prodotti che compriamo a come li usiamo e smaltiamo), ricordando che i progressi si misurano con dati verificabili, non con bollini o slogan.
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